Transizione digitale e Agenda 2030: un’opportunità concreta per il settore privato

La transizione digitale può accelerare il raggiungimento di oltre il 70% degli obiettivi fissati dall’Agenda 2030. Questo è quanto emerso dal Business & SDGs High Level Meeting, promosso da UN Global Compact Network Italia e ospitato da Cassa Depositi e Prestiti. In prima linea 30 CEO e top manager italiani, pronti ad assumere un ruolo guida nel coniugare trasformazione tecnologica e sviluppo sostenibile.

La digitalizzazione come fattore abilitante per la competitività
Secondo quanto emerso nel corso dell’edizione 2025 di questo evento, che ha posto al centro del dibattito il potenziale della transizione digitale come leva per un’economia più inclusiva, resiliente e competitiva, nella strategia dell’Unione Europea per il periodo 2024-2029 la digitalizzazione dei settori industriali sarà un pilastro per attrarre investimenti, creare occupazione e generare valore. Le imprese, in questo contesto, sono chiamate a tradurre l’innovazione in modelli di business sostenibili, capaci di generare benefici economici, ambientali e sociali.

Leadership etica e approccio sistemico
“La transizione digitale richiede una visione sistemica e condivisa”, ha sottolineato Marco Frey, Presidente di UNGCN Italia. Le imprese devono collaborare con le istituzioni per costruire un ecosistema capace di bilanciare innovazione tecnologica e sostenibilità. È fondamentale che i framework normativi siano chiari, abilitanti e orientati al lungo termine.

Intelligenza Artificiale: innovazione e responsabilità
L’adozione dell’intelligenza artificiale (IA) è già una realtà per molte grandi imprese italiane. Secondo ISTAT, un terzo di esse utilizza strumenti di IA, ma la sfida è garantirne un impiego etico e sostenibile. La Gen-AI, in particolare, offre potenzialità significative in settori come supply chain, reporting e comunicazione. Tuttavia, è necessario governare questi strumenti con attenzione, garantendo trasparenza, equità, inclusione e tutela dei diritti.

Competenze digitali e inclusione sociale
La trasformazione digitale può amplificare disuguaglianze se non accompagnata da investimenti in formazione e up-skilling. Le imprese devono farsi promotrici di percorsi di aggiornamento professionale che coinvolgano tutte le fasce generazionali e sociali, per evitare il rischio di esclusione digitale. Una governance consapevole è essenziale per non lasciare indietro nessuno.


La sostenibilità può diventare un fattore strutturale di competitività solo se integrata nelle scelte strategiche delle imprese. In un contesto geopolitico in rapida evoluzione, la sfida è rendere la sostenibilità “sostenibile” anche dal punto di vista economico. Come ha evidenziato Giovanni Gorno Tempini, Presidente di CDP, è necessario un approccio pragmatico e strumenti finanziari concreti per accompagnare aziende e PA in un percorso che coniughi crescita, innovazione e impatto sociale. La transizione digitale, se guidata in modo responsabile, è la chiave per accelerare questo cambiamento.

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