Transizione 4.0: imprese bloccate dall’attesa delle comunicazioni GSE

Il sistema di prenotazione degli incentivi legati al Piano Transizione 4.0 presenta una criticità sempre più evidente: numerose imprese si trovano in uno stato di attesa prolungata, senza alcuna risposta ufficiale da parte del GSE. Un vuoto normativo che rischia di compromettere la possibilità di accesso al beneficio.

Le due situazioni previste: prenotazione e risorse esaurite

Ad oggi, le imprese che ricevono una comunicazione di prenotazione sanno di dover procedere con il versamento dell’acconto del 20% entro 30 giorni dalla data di invio del modello di comunicazione preventiva.

Chi, invece, riceve una notifica di esaurimento delle risorse è automaticamente inserito in una lista d’attesa, in attesa di eventuali scorrimenti o rifinanziamenti futuri. In tal caso, il termine dei 30 giorni decorre solo nel momento in cui viene ricevuta la comunicazione di scorrimento dal GSE.

Il problema delle aziende “senza risposta”

Il nodo più delicato riguarda le aziende che non hanno ricevuto alcuna comunicazione: né conferma di prenotazione, né notifica di esclusione per mancanza di fondi. Queste imprese si trovano in una zona grigia non prevista dalla normativa.

La situazione è paradossale: se la comunicazione del GSE dovesse arrivare in ritardo, ad esempio dopo 20 giorni dalla domanda, l’impresa avrebbe solo 10 giorni per effettuare l’ordine e versare l’acconto. Un margine troppo stretto per rispettare tutte le scadenze operative previste.

Una terza fascia di imprese non prevista dalla normativa

Questa nuova categoria di soggetti, che potremmo definire “imprese in attesa”, potrebbe essere in posizione utile per ottenere l’incentivo, ma non dispone delle informazioni necessarie per procedere in sicurezza.

L’incertezza normativa rischia di penalizzare proprio le imprese che, pur avendo agito nei tempi e nei modi corretti, non ricevono tempestivamente la conferma formale. Un’anomalia che andrebbe corretta, prevedendo che il termine dei 30 giorni decorra dalla data effettiva di ricezione della comunicazione, e non da quella di invio.

Prenotazioni ancora possibili, anche con fondi esauriti

Il portale gestito dal GSE consente comunque l’invio delle comunicazioni anche a fondi esauriti. Ciò permette alle imprese di posizionarsi in coda, nella speranza di subentrare in caso di rinunce, decadenze o futuri rifinanziamenti da parte del Governo.

Il ritardo nelle comunicazioni da parte del GSE genera un’incertezza operativa che può compromettere l’accesso al beneficio. Serve un intervento chiarificatore per tutelare le imprese che si trovano “nel limbo”, assicurando che le scadenze decorrono dalla ricezione effettiva delle comunicazioni. In uno scenario in rapida evoluzione, chiarezza e tempismo diventano elementi chiave per non perdere opportunità strategiche.

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